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Francesco Rizzi

Psicologo e psicoterapeuta

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Lo smartphone come strumento di comunicazione e formidabile distrazione. Le 9 regole sull'uso consapevole dello smartphone per la salute psicologica di bambini e adolescenti.

Articolo scritto da Maurizia Natale e Francesco Rizzi
Pubblicato il giorno:

In passato, moltissimi studi hanno indagato l'impatto della TV-sitter sullo sviluppo di bambini e adolescenti. Oggi ci poniamo le stesse domande riferite al grande cambiamento della digitalizzazione e della comunicazione istantanea: cosa comporta l'uso dello smartphone per la salute psicologica dei nostri figli? Di quali nuove competenze devono dotarsi i genitori? Come aiutare i ragazzi ad utilizzare in modo consapevole gli strumenti digitali? Proponiamo 9 regole sull'uso consapevole dello smartphone per la salute psicologica di bambini e adolescenti.

Un bambino concentrato sullo smartphone, la madre urla con il megafono - Credits Istock photos

Gli studi evidenziano come fin dagli anni '60 le mamme anglosassoni considerassero un grande beneficio "affidare" i figli alla TV baby-sitter perché stavano in casa e non più in strada, erano più tranquilli e meno aggressivi (Gantz e Masland, 1986). Come dar loro torto in quel contesto storico?

Con la nascita della televisione commerciale, ed il conseguente accrescimento della velocità della stimolazione e del ritmo delle trasmissioni, genitori e studiosi hanno iniziato a porsi il problema di quali limiti porre alla TV-sitter per aiutare i figli a crescere in modo sano: l'appropriatezza dei contenuti deve essere valutata dagli adulti, i figli è bene siano accompagnati almeno nella visione delle scene più difficili da comprendere, il tempo davanti al "piccolo schermo" deve essere limitato e devono essere previste altre attività sociali e motorie, ad esempio di tipo sportivo.

Il telefono cellulare è diventato un oggetto continuamente usato nella nostra quotidianità, che consideriamo indispensabile per poter organizzare lavoro e vita privata. Per le nuove generazioni (i nativi digitali) il cellulare è uno strumento scontato, che assolve un gran numero di funzioni comunicative e relazionali e li accompagna nel loro percorso di crescita come un "fedele compagno". Lo smartphone permette agli adolescenti di rimanere sempre in contatto, di sentirsi parte di un gruppo, di comunicare con gli amici all'istante, condividendo con loro e gli altri pensieri, emozioni, ed esperienze.

Tuttavia, oltre agli innumerevoli vantaggi, lo smartphone nasconde una serie di pericoli per nulla evidenti a chi è abituato a darne per ovvia la presenza: il pericolo di distrarsi continuamente e così a lungo da non sviluppare correttamente la capacità attentiva, la dipendenza da internet, l'incapacità di rimanere da soli almeno per un po' e le violazioni della privacy. Come accompagnare quindi i figli verso un uso psicologicamente sano dello smartphone?

Le 9 regole pratiche per un uso sano dello smartphone

1) Un solo compito per volta, un solo schermo alla volta

Lo smartphone è una formidabile distrazione. Anche se gli studi scientifici disponibili ancora non sono giunti a conclusioni univoche, "le prove disponibili suggeriscono che quando ci rivolgiamo a questi dispositivi [mentre si effettua un compito di apprendimento], in genere impariamo e ricordiamo meno dalle nostre esperienze" (Wilmer e altri, 2017). Addirittura ci sono prove del fatto che durante un compito "la semplice presenza del proprio smartphone" abbassi le prestazioni cognitive (Ward, 2017). Quindi è vietato occuparsi di un compito fermandosi continuamente a mandare messaggi con il telefono. Non c'è urgenza: se stiamo studiando, leggendo o anche solo guardando la TV, è bene imparare ad aspettare e a rimanere concentrati, qualsiasi cosa si stia facendo in quel momento.

2) I pasti sono una riunione di famiglia e si svolgono senza telefono

Nessuno, nemmeno mamma e papà, può portare il telefono a tavola, i pasti sono una riunione di famiglia. Le relazioni familiari regolari e con interazione in presenza uno dei centri della sana crescita; è l'occasione in cui ci si racconta la giornata, si condividono i vissuti di tutti, ci si scambia opinioni e ognuno ha l'occasione di ascoltare e farsi ascoltare. Se non vuoi parlare a tavola, non fa niente, ti chiederemo "cosa c'è che non va???", anche se va tutto bene, ma non puoi riempire il vuoto con lo smartphone. Non citiamo studi (che comunque ci sono) per giustificare questo punto.

(A proposito: che ne pensate di una giornata smarphone-free per tutti? Difficile, siamo capaci di stare "da soli" completamente, come si poteva stare veramente soli nell'era pre-telefonini e pre-raggiungibilità istantanea? I non-nativi digitali se lo ricordano bene!)

3) Niente telefono prima di dormire

La visione di schermi luminosi interferisce con la durata del sonno e il tempo di addormentamento. Questo dato è confermato da moltissimi studi scientifici (una rassegna sistematica su questo argomento l'hanno fatta Hale & Guan, 2014). Assicuratevi che i vostri figli smettano con i telefoni circa un'ora prima di andare a dormire.

4) Spegnere le notifiche push

I grandi colossi della rete come Facebook e Twitter hanno effettuato esperimenti con algoritmi automatici per determinare quali elementi avessero il potere di massimizzare il coinvolgimento degli utenti dentro al social network, per accrescere l'esposizione degli utenti alla pubblicità ed il guadagno economico (Lanier, 2018). Uno di questi elementi è costituito dalle cosiddette "notifiche push", che hanno il potere di aumentare il livello di dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore implicato nelle attività piacevoli e che potenzialmente creano dipendenza. (Weinschenk, 2012). Le notifiche push vanno quindi disattivate se non indispensabili, i messaggi del social si controllano al momento giusto e non è il social a controllare noi.

5) Limitare l'orario di uso dei social media, videogiochi ecc

Alcune attività che creano grande coinvolgimento (i social, i videogiochi su telefono, playstation, xbox ecc) devono essere riservate ai momenti di relax come il dopo scuola e dopo compiti, ma per un tempo limitato. È opportuno proporre, nel tempo libero, attività alternative che favoriscano la socializzazione, la cooperazione e il movimento fisico (fare sport, coltivare un hobby, cucinare insieme, i giochi da tavola ecc.).

6) Partecipazione nella gestione dei contenuti tra genitori e figli

I social, la messaggistica e le app sono ambienti e veicoli di comunicazione in cui possono accadere tutte le cose buone, e meno buone, che accadono nella vita reale. E' importante accompagnare i propri figli all'interno delle relazioni sia nel mondo fisico, che nel mondo digitale, aiutandoli a riflettere sulle possibili conseguenze, non sempre visibili, delle proprie azioni. Preparatevi a capire il valore e gli eventuali disvalori presenti nell'ultimo servizio digitale o nell'ultima app di grido frequentata dai minori di 12 anni (TikTok, SnapChat, Instagram) o cosa significano le abbreviazioni che si vedono LOL in chat OMG!!!

7) Proteggere la privacy è importante

Amnesty International ha definito il modello di business di Facebook e Google come una "minaccia per i diritti umani", dal momento che la raccolta di dati personali anche molto privati, la schedatura (profilazione) sistematica degli individui e la vendita senza sostanziali limitazioni legali dei dati a fini pubblicitari può danneggiare potenzialmente in modo grave gli individui stessi, nell'immediato o nel futuro (Amnesty International, 2019). Che succederebbe se in futuro i nostri dati personali fossero utilizzati per quotare l'assicurazione sanitaria dei tuoi figli?

Abituatevi a capire le implicazioni del consenso richiesto per l'accesso ai dati personali dalle app (i "permessi") e cosa comporta postare un episodio su facebook, piuttosto che su una chat commerciale o usare uno smartwatch che monitora la vostra salute. Per saperne di più è indispensabile informarsi, un buon punto di partenza potrebbe essere: www.lealternative.net o in inglese privacyinternational.org.

I telefoni più recenti hanno anche una sezione "benessere digitale", che aiuta a limitare alcuni servizi o caratteristiche sulla base dell'orario giornaliero. Vale la pena di capire come funziona.

8) Gradualità in relazione ai bisogni psicologici e all'età

È indispensabile che i device e i loro contenuti siano presentati ai bambini nei momenti giusti e accompagnati dalla presenza di un adulto affinché, questi, possano essere strumenti che favoriscono lo sviluppo dei vostri figli e non ne impediscono, invece, un suo sano percorso. Evitiamo, dunque, di proporre il telefono in sala d'attesa del medico o al supermercato perché inibiscono le capacità del bambino di trovare alternative creative per gestire la noia e la frustrazione.

9) Meta-regola aggiuntiva: coerenza, le regole valgono per tutti

È importante che le regole siano chiare, poche e uguali per tutti. Per far capire veramente ai ragazzi che non hanno bisogno dei loro telefoni 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, anche i genitori devono dimostrarlo in modo concreto. Si tratta di una meta-regola perché è un modo di rendere valide e rafforzare le altre regole.

Considerate anche che:
  • le applicazioni come WhatsApp e i servizi come Facebook e Instagram, hanno tutte una età minima per accedere, mentre tutti videogiochi hanno tutti un punteggio nella classificazione PEGI (Pan European Game Information) che dichiara l'età minima consigliata. Queste indicazioni sono strumenti utili al genitore per accompagnare i figli alla fruizione di ciascun servizio digitale all'età appropriata.
  • la Legge 71/2017 si occupa di cyberbullismo, una pratica di bullismo digitale purtroppo diffusa tra gli adolescenti. La Legge prevede, in collaborazione con le scuole, il sostegno alle vittime e la sanzione nei confronti dei minori autori di cyberbullismo, attraverso attività riparatorie o di utilità sociale. Una buona sintesi del senso di questo provvedimento si trova su vita.it.
  • la necessità di discutere con gli adolescenti della differenza tra sessualità reale e pornografia. Alcuni studi su adolescenti statunitensi dai 15 ai 17 anni (Rothman e altri, 2016) evidenziano il pericolo che la pornografia online sia la prima fonte di apprendimento per quanto riguarda la sessualità, con il rischio di prendere per buone tutte le distorsioni incluse in questo genere di intrattenimento per adulti: priorità al punto di vista maschile ed in particolare all'eccitazione fisica, l'affettività e gli aspetti relazionali della sessualità non vengono in alcun modo rappresentati, il corpo delle donne viene rappresentato come un oggetto manipolabile senza limiti, vengono messe in scena violenze e/o pratiche estreme (Mozilla Foundation, 2019).
  • il sexting, ovvero la diffusione di immagini di carattere sessualmente esplicito (selfie) sulle chat, è una pratica comune tra gli adolescenti, ma che può avere conseguenze potenzialmente molto gravi in termini di autostima o reputazione sociale quando le immagini vengano distribuite ad altri destinatari oltre a quelli desiderati dal mittente.
  • Non fare online qualcosa che non faresti nella vita "reale". Questo confronto è un criterio molto utile per decidere se si sta per fare una cosa buona oppure un errore. E vale per tutti, adulti e ragazzi!
Bibliografia

Amnesty International. (2019). Giganti della sorveglianza: come il modello di business di Google e Facebook minacciano i diritti umani. Consultato su: www.amnesty.org/en/documents/pol30/1404/2019/en

Gantz, W., & Masland, J. (1986). Television as Babysitter. Journalism Quarterly, 63(3), 530–536. doi: 10.1177 / 107769908606300312

Hale, L., & Guan, S. (2015). Screen time and sleep among school-aged children and adolescents: A systematic literature review. Sleep Medicine Reviews, 21, 50–58. doi: 10.1016 / j.smrv.2014.07.007

Lanier, J. (2018). Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social. Milano, Il Saggiatore

Le Alternative. La privacy è un diritto (2020). Consultato su: www.lealternative.net

Mozilla Foundation (2019). Sex education in the digital age. In: Internet Health Report 2019. Consultato su: internethealthreport.org/2019/sex-ed-in-the-digital-age

Pan European Game Information. Consultato su: pegi.info

Privacy International (2020). Consultato su: privacyinternational.org

Rothman, E. F., & Adhia, A. (2016). Adolescent Pornography Use and Dating Violence among a Sample of Primarily Black and Hispanic, Urban-Residing, Underage Youth. Behav. Sci., 6(1), 1. doi: 10.3390/bs6010001

Vita.it (2017). È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 71 del 29 maggio 2017. Entrerà in vigore il 18 giugno 2017. Ecco le novità. Consultato su: www.vita.it/it/article/2017/06/05/cyberbullismo-in-gazzetta-ufficiale-la-legge-in-sette-punti/143619